Vidor
(toponimo invariato in Veneto) è un comune di circa 3.752 abitanti della
provincia di Treviso.
Il
nome del paese sarebbe da ricondurre al latino vitis "vite".
Le
frazioni sono Colbertaldo e Bosco di Vidor.
Situato
lungo le sponde del Piave, il comune di Vidor si trova ai piedi delle
primissime colline della pedemontana trevigiana.
Importante nell'antichità come
nodo stradale e porto fluviale, Vidor conserva ancora oggi la magnifica abbazia
benedettina di S. Bona, risalente al XII secolo, che sorge lungo la via che
porta a Conegliano, sopra una tranquilla ansa del fiume Piave. L’abbazia ha
avuto un importante ruolo nello sviluppo dell’area: è grazie ai monaci
benedettini infatti che sono stati bonificati i famosi Palù, un reticolo di
canali che attraversavano tutta la pianura, fino a Soligo. Sempre i monaci un
tempo avevo creato un servizio di traghettamento che permetteva
l’attraversamento del Piave.
Il territorio di
Vidor occupa una piccola porzione della denominazione, comprendente anche le
Rive di Colbertaldo, una serie di colline che costituiscono un sistema unico
insieme al comprensorio di Farra di Soligo e Valdobbiadene. In questa zona, il
paesaggio è caratterizzato da rilevi dalla tipica confermazione conica, tra cui
si trovano numerose cantine dove è possibile degustare l’autentico Prosecco
Superiore.
Grappolo d'uva Prosecco
Vista sul Piave e Ponte di Vidor
La Storia
Nel 1986 è stata rinvenuta una piccola necropoli
sotto piazza Maggiore, risalente al IV secolo. La zona era dunque frequentata
in età romana, visto anche il passaggio della via Claudia Augusta Altinate.
Nella zona orientale del comune, inoltre, la
regolarità della sistemazione agraria proverebbe l'antica centuriazione del
territorio. Nel medioevo, l'importanza strategica di Vidor come nodo stradale e
porto fluviale sul Piave (sfruttato sino al 1871), portò alla costruzione del
castello, oggi scomparso, e dell'abbazia, che contribuì alla bonifica della
zona.
Nel XIII secolo fu fondato
inoltre il Pio Ospedale di Santa Maria dei Battuti, gestito dall'omonima confraternita,
con lo scopo di accogliere i numerosi viandanti che transitavano per la
località. Vidor fu colpita duramente dalla Prima guerra mondiale: trovandosi
proprio in corrispondenza del fronte del Piave fu occupata dagli Imperi
Centrali sino alla fine del conflitto. Durante gli aspri combattimenti, venne
tra l'altro danneggiato il patrimonio artistico del paese, come la chiesa e
l'abbazia. Monumenti e luoghi di interesse
La Chiesa Arcipretale
La Chiesa arcipretale risale probabilmente a
prima del 1000, quando fu costruito il castello, e serviva sia la scarsa
popolazione locale, sia i feudatari. Già cappella dipendente dalla pieve di Col
San Martino, divenne parrocchia verso la fine del XV secolo. Tra il 1729 e il
1748 fu ricostruita ai piedi delle pendici del colle del castello, dove si
trovava la vecchia chiesa, orami in rovina e isolata; il campanile fu innalzato
tra il 1857 e il 1885. Subì gravi danni durante la prima guerra mondiale,
l'unico edificio rimasto quasi intatto dell'intero complesso fu proprio il
campanile, probabilmente utile agli schieramenti nemici come punto di riparo. Conserva due pale di Francesco
Zugno e alcuni affreschi di Guido Cadorin, oltre a due statue lignee del padre
Vincenzo. Il fonte battesimale, in marmo bianco, risale al 1967 e la copertura
in bronzo è opera del sig. Carlo Balliana di Sernaglia della Battaglia.
L'Abbazia
Tra il 1107 e il 1110 un
tal Giovanni Gravone da Vidor fondò un'abbazia benedettina per custodirvi le
reliquie di Santa Bona da lui traslate dalla Terra Santa durante la prima
crociata. Rappresentò un'istituzione potente, ma finì per decadere rapidamente:
nel XV secolo fu definitivamente data in commenda ai Cornaro e nel 1773 la
Serenissima ne decretava la soppressione.
Quasi completamente
distrutta durante la Grande Guerra. Negli anni venti fu restaurata, presenta attualmente
pesanti segni di rifacimento. La chiesa ha mantenuto l'impianto semplice,
tipico del romanico locale, e alcuni elementi decorativi del tardo gotico,
ravvisabili sulla facciata della chiesa (portale e trifora superiore).
Nell'oratorio è conservato un affresco duecentesco di San Cristoforo. Nel
chiostro (dove sono presenti soprattutto elementi gotici) si trova invece un
altro affresco più tardo (seconda metà del XV secolo) attribuito a Dario da
Treviso e raffigurante una Madonna con Bambino e Santi. Del campanile, solo la
base è originale, essendo stato il resto completamente ricostruito.
L'Area del Castello
La Chiesetta
Il Castello
Presso il sito
in cui sorgeva il castello (distrutto nel 1510), si trova una
chiesetta che ricorda i caduti in guerra, raggiungibile tramite un sentiero
costeggiato da una via crucis. La località, ancora
denominata Castello, ospita ogni anno il Palio di Vidor, manifestazione
che rievoca i numerosi assalti che subì la fortezza.
Villa Vergerio
Il
complesso è costituito da alcune costruzioni, tra cui la villa vera e propria
(ricostruita dopo la Grande Guerra) e dalle vaste adiacenze. Nei pressi
sorge l'oratorio di San Giuseppe, a cui si votavano i viandanti che dovevano
attraversare il Piave.
Eventi Storici
Il palio di Vidor (seconda Domenica di
settembre) si svolge dal 1996 ed oppone le
cinque squadre di Vidor: Centro, Colbertaldo, Alnè di sotto, Alnè di sopra
e Bosco, il Petritoli,
cittadina marchigiana gemellata
con il comune e, dal 2009, il Moriago della Battaglia, in quanto un
tempo il suo territorio era sotto la dominazione vidorese.
La competizione rievoca
l'assalto ungaro al castello di Vidor (X secolo): ciascuna
squadra deve trasportare nel minor tempo possibile una scala in legno (affidata
a due ragazze) dall'abbazia sino alle pendici del colle del castello, e da qui
alla cima un pesante ariete di legno, con il cambio dei 4 atleti maschi a metà
della salita. Alla sfida sono legati vari altri eventi di ispirazione
medievale.
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