sabato 12 luglio 2014

La Storia di Vidor

Vidor (toponimo invariato in Veneto) è un comune di circa 3.752 abitanti della provincia di Treviso. 
Il nome del paese sarebbe da ricondurre al latino vitis "vite".
Le frazioni sono Colbertaldo e Bosco di Vidor.
Situato lungo le sponde del Piave, il comune di Vidor si trova ai piedi delle primissime colline della pedemontana trevigiana.
Importante nell'antichità come nodo stradale e porto fluviale, Vidor conserva ancora oggi la magnifica abbazia benedettina di S. Bona, risalente al XII secolo, che sorge lungo la via che porta a Conegliano, sopra una tranquilla ansa del fiume Piave. L’abbazia ha avuto un importante ruolo nello sviluppo dell’area: è grazie ai monaci benedettini infatti che sono stati bonificati i famosi Palù, un reticolo di canali che attraversavano tutta la pianura, fino a Soligo. Sempre i monaci un tempo avevo creato un servizio di traghettamento che permetteva l’attraversamento del Piave.
 Il territorio di Vidor occupa una piccola porzione della denominazione, comprendente anche le Rive di Colbertaldo, una serie di colline che costituiscono un sistema unico insieme al comprensorio di Farra di Soligo e Valdobbiadene. In questa zona, il paesaggio è caratterizzato da rilevi dalla tipica confermazione conica, tra cui si trovano numerose cantine dove è possibile degustare l’autentico Prosecco Superiore.

                                                                      Grappolo d'uva Prosecco

  
   Vista sul Piave e Ponte di Vidor



          La Storia

Nel 1986 è stata rinvenuta una piccola necropoli sotto piazza Maggiore, risalente al IV secolo. La zona era dunque frequentata in età romana, visto anche il passaggio della via Claudia Augusta Altinate. 
Nella zona orientale del comune, inoltre, la regolarità della sistemazione agraria proverebbe l'antica centuriazione del territorio. Nel medioevo, l'importanza strategica di Vidor come nodo stradale e porto fluviale sul Piave (sfruttato sino al 1871), portò alla costruzione del castello, oggi scomparso, e dell'abbazia, che contribuì alla bonifica della zona. 
Nel XIII secolo fu fondato inoltre il Pio Ospedale di Santa Maria dei Battuti, gestito dall'omonima confraternita, con lo scopo di accogliere i numerosi viandanti che transitavano per la località. Vidor fu colpita duramente dalla Prima guerra mondiale: trovandosi proprio in corrispondenza del fronte del Piave fu occupata dagli Imperi Centrali sino alla fine del conflitto. Durante gli aspri combattimenti, venne tra l'altro danneggiato il patrimonio artistico del paese, come la chiesa e l'abbazia.           

Monumenti e luoghi di interesse


 
                                                                    La Chiesa Arcipretale
La Chiesa arcipretale risale probabilmente a prima del 1000, quando fu costruito il castello, e serviva sia la scarsa popolazione locale, sia i feudatari. Già cappella dipendente dalla pieve di Col San Martino, divenne parrocchia verso la fine del XV secolo. Tra il 1729 e il 1748 fu ricostruita ai piedi delle pendici del colle del castello, dove si trovava la vecchia chiesa, orami in rovina e isolata; il campanile fu innalzato tra il 1857 e il 1885. Subì gravi danni durante la prima guerra mondiale, l'unico edificio rimasto quasi intatto dell'intero complesso fu proprio il campanile, probabilmente utile agli schieramenti nemici come punto di riparo. Conserva due pale di Francesco Zugno e alcuni affreschi di Guido Cadorin, oltre a due statue lignee del padre Vincenzo. Il fonte battesimale, in marmo bianco, risale al 1967 e la copertura in bronzo è opera del sig. Carlo Balliana di Sernaglia della Battaglia.


L'Abbazia

Tra il 1107 e il 1110 un tal Giovanni Gravone da Vidor fondò un'abbazia benedettina per custodirvi le reliquie di Santa Bona da lui traslate dalla Terra Santa durante la prima crociata. Rappresentò un'istituzione potente, ma finì per decadere rapidamente: nel XV secolo fu definitivamente data in commenda ai Cornaro e nel 1773 la Serenissima ne decretava la soppressione.
Quasi completamente distrutta durante la Grande Guerra. Negli anni venti fu restaurata, presenta attualmente pesanti segni di rifacimento. La chiesa ha mantenuto l'impianto semplice, tipico del romanico locale, e alcuni elementi decorativi del tardo gotico, ravvisabili sulla facciata della chiesa (portale e trifora superiore). Nell'oratorio è conservato un affresco duecentesco di San Cristoforo. Nel chiostro (dove sono presenti soprattutto elementi gotici) si trova invece un altro affresco più tardo (seconda metà del XV secolo) attribuito a Dario da Treviso e raffigurante una Madonna con Bambino e Santi. Del campanile, solo la base è originale, essendo stato il resto completamente ricostruito.


L'Area del Castello

La Chiesetta

Il Castello


Presso il sito in cui sorgeva il castello (distrutto nel 1510), si trova una chiesetta che ricorda i caduti in guerra, raggiungibile tramite un sentiero costeggiato da una via crucis. La località, ancora denominata Castello, ospita ogni anno il Palio di Vidor, manifestazione che rievoca i numerosi assalti che subì la fortezza.







Villa Vergerio
Il complesso è costituito da alcune costruzioni, tra cui la villa vera e propria (ricostruita dopo la Grande Guerra) e dalle vaste adiacenze. Nei pressi sorge l'oratorio di San Giuseppe, a cui si votavano i viandanti che dovevano attraversare il Piave.

Eventi Storici


Il palio di Vidor (seconda Domenica di settembre) si svolge dal 1996 ed oppone le cinque squadre di Vidor: Centro, Colbertaldo, Alnè di sotto, Alnè di sopra e Bosco, il Petritoli, cittadina marchigiana gemellata con il comune e, dal 2009, il Moriago della Battaglia, in quanto un tempo il suo territorio era sotto la dominazione vidorese.
 La competizione rievoca l'assalto ungaro al castello di Vidor (X secolo): ciascuna squadra deve trasportare nel minor tempo possibile una scala in legno (affidata a due ragazze) dall'abbazia sino alle pendici del colle del castello, e da qui alla cima un pesante ariete di legno, con il cambio dei 4 atleti maschi a metà della salita. Alla sfida sono legati vari altri eventi di ispirazione medievale.


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