venerdì 10 ottobre 2014

Le Terre d'Acqua s'incontrano a Lanzago di Silea, alla Nuova Parigi



La seconda settimana di 'Comunicare verso Expo 2015' è dedicata alle Terre d'Acqua. L'Azione Aquositas comprende infatti un gruppo di borghi profondamente segnato dalla presenza di mari fiumi o laghi : si è costruito così un circuito capace di favorire gli scambi culturali ed il confronto sulle politiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio ambientale storico ed artistico delle località coinvolte.
Lo stage si è tenuto in occasione dell'Antico Festival della Cucina Trevigiana a Lanzago di Silea. L’intera zona del Sile è un luogo veramente magico. Il fiume si estende per circa 95 km, attraversando il Veneto da ovest a est. La sua foce si trova in prossimità di Venezia, e per tutto il suo percorso il fiume è navigabile. Proprio la navigabilità delle sue acque ha reso questo fiume di importanza vitale per l’intera zona fin dalle epoche più remote. Già ai tempi della Serenissima, infatti, il fiume Sile era una fondamentale via commerciale per i mercanti, e nel corso dei secoli, anche grazie alla ricchezza boschiva del territorio circostante, è sempre stato in grado di garantire un elevato livello di benessere a tutti gli abitanti della zona. Ancora oggi, la qualità della vita qui è davvero alta, favorita com’è dalla geologia della zona, dal clima mite e dalla dimensione umana delle relazioni sociali.Gli scenari naturali offerti da quest’area inoltre, sono davvero unici, tanto che l’intero Parco Regionale rappresenta una delle zone turistiche di maggior richiamo dell’Italia Nord-orientale.Qui è possibile praticare qualsiasi tipo di turismo: enogastronomico, naturalistico, artistico. Sono tanti i modi di vivere il Sile…
L'incontro si è tenuto alla pizzeria ristorante Nuova Parigi : a convivio con le pizze di Carlo e famigliae le loro ricette accompagnate, nell'occasione, dai prodotti della Valtellina ; dalle eccellenze del Friuli Venezia Giulia ( la Pasta del Fogolar e i vini dell'azienda agricola Pecorari ), segnalate e selezionate da L'Acquolina, di Lanzago di Silea.
La Pasta del Fogolar nasce nel 1997 dalla passione che due coniugi condividono per la pasta fatta in casa, e dal desiderio di fondere le tradizioni di Marche e Friuli, rispettive terre natali. L' azienda ha saputo mantenere nel tempo una forte connotazione artigianale, che consente di riprodurre la migliore pasta all'uovo fatta in casa. La messa a punto di particolari macchinari e lavorazioni, la scelta accurata di materie prime di primissima scelta, la flessibilità della dimensione artigiana e l'attenzione di una produzione in buona parte manuale distinguono la Pasta del Fogolar nel panorama delle aziende pastaie di nicchia e di eccellenza garantendo la qualità del prodotto finale.
Il legame della famiglia Pecorari alla terra ed al vino si perde nel tempo; oggi Pierpaolo continua a seguire i vigneti con tradizione e cura per ottenere la massima qualità.
“ La pratica di produzione di vini si perde nella memoria dei nostri avi. Non è certo possibile stabilire un anno d’inizio preciso, perché l’attività agricola ha fatto sempre parte della nostra famiglia e degli abitanti di questa terra. Sicuramente il vino non costituiva l’attività principale, ma nel contesto della famiglia contadina del Sette - Ottocento, la pratica della coltivazione della vite era diffusamente praticata nel nostro territorio. Inizialmente le viti ed i filari erano collocati ai margini dei campi, quasi come cippi confinari delle terre coltivate ad orzo e frumento. Quando a fine Ottocento la coltura viticola poté finalmente svilupparsi si aggiunsero piccoli appezzamenti interamente vitati, molto simili ai vigneti costruiti negli ultimi trent'anni. All’epoca si coltivava tutto il terreno disponibile, lasciando un piccolo spazio solo per il passaggio dei cavalli e del carro. Di certo la viticoltura era tutta un’altra cosa, prima e dopo il terribile flagello della fillossera, prima e dopo la prima guerra mondiale. Il sistema contadino rimase sempre promiscuo. Ogni famiglia produceva tutto quello che la terra poteva dare per il tradizionale autoconsumo, l'eccesso veniva venduto. Trascorsi i decenni, la viticoltura cambiò molto, dopo gli anni Settanta del 900, e recuperò lo spirito originale. Volendo dedicare attenzioni sempre maggiori ai particolari, ponendosi l’obiettivo di ritornare al naturale, non si poteva che partire dall’impostazione del vigneto. Dagli anni settanta l'attività agricola si è rinnovata ed è diventata una coltura praticata seguendo criteri quasi “filosofici” intraprendendo un pionieristico percorso qualitativo. In quegli anni rinnovammo i primi vigneti nelle zone Olivers, Soris e Kolaus. Questo è stato il nostro punto di partenza.”
Ma non poteva toccare il 'tocco' dei vini del territorio : i vini dell'azienda agricola La Cicogna di Monastier.
Immersa nelle generose e feconde terre dell'Abbazia Benedettina, un tempo dominio della Serenissima Repubblica di Venezia, sorge l'Azienda Agricola la Cicogna che, da oltre 30 anni, produce e vende pregiati vini ottenuti da uve e vitigni autoctoni. La filosofia produttiva porta a selezionare esclusivamente le uve migliori, accudite da sapienti mani, al fine di far giungere alla clientela solo vini di eccellente qualità.
Partner d'informazione del Festival è l'azienda Gigi Trevisin srl, Onoranze Funebri di Treviso. Guidata da una forte etica professionale, l'azienda riesce a fornire servizi ineguagliabili, proponendo soluzioni innovative a Treviso e in tutto il territorio nazionale.

lunedì 6 ottobre 2014

ANTICO FESTIVAL DELLA CUCINA TREVIGIANA Il terzo appuntamento all'Osteria Fiera




Giovedì 2 ottobre si è tenuto il terzo appuntamento dell'Antico Festival della Cucina Trevigiana, all'Osteria Fiera di Treviso .
Ogni tappa corrisponde ad un 'filò', al quale intervengono giornalisti, comunicatori, uomini di cultura,rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali, per raccontare le proprie storie e far emergere le culture del territorio.
Il Festival era nato in occasione delle storiche Fiere di San Luca e si svolgeva in località Sant'Ambrogio di Fiera. Ecco il perché dell' incontro a convivio con la cucina casereccia di Laura.
La serata ha avuto come tema l'oca arrosta , innaffiata dai buoni vini di Adriana Zambon (Monastier e Refrontolo) e commentata dal pane e dai dolci di Dolce Pane di Aldo Mazzer (con laboratorio e negozio in via Paolo Veronese a Treviso).
Alla serata hanno partecipato, fra gli altri, Corrado Carpentieri, presidente della neonata associazione «Luna park fiere di San Luca», costituita da tutti i proprietari di giostre e anche delle bancarelle di dolciumi e cibarie ; Ivo Colomberotto, titolare di Carnisssima ( con negozio-emporio a Fiera), che aprirà sabato 18 ottobre le iniziative di degustazione de 'La Cucina di Carnisssima' ;
Brigitta Reichel (vice presidente dell'Associazione Italia-Austria, che patrocina le iniziative di Carnisssima, per la proposta di carni austriache)

Giuseppe Maffioli - già autore di commedie e di testi per la Rai, nonché attore, regista, giornalista e gastronomo molto ascoltato -su una brillante idea del giovane Dino De Poli -allora amministratore comunale di Treviso, pure lui molto attento alla civiltà della sua terra, anche a quella della tavola - diede vita al primo festival della cucina trevigiana. Era, come ripeteva in ogni pubblico incontro un altro grande innamorato di Treviso, Giuseppe Mazzotti, un’occasione preziosa per scoprire le profonde e sane radici d’una cucina che si nutriva nella fertilità del proprio territorio, attingendo a piene mani ai doni del Sile e del Cagnan e ancora a quelli delle aie e degli orti presenti dentro e fuori le mura, ma soprattutto ricca d’una eredità di saperi culinari cui avevano contribuito soprattutto Venezia, ma anche la Mitteleuropa e quanti d’ogni parte del mondo sono arrivati a Treviso nel corso del tempo. “ (Le Tre Venezie)

Partendo dal centro storico di Treviso è possibile infatti percorrere, in diverse direzioni, delle 'rotte' che portano a toccare i centri della Marca, ricchi di storia arte e cultura.
'Comunicare verso Expo 2015' (l'iniziativa- progetto di informazione promossa dalla rete dei Borghi Europei del Gusto e dall'Associazione l'Altratavola ), ha voluto ricostruire le 'rotte', proponendo dei percorsi del buon e bello vivere inediti. Il Cenacolo 'Quelli del Cagnan' organizza la riscoperta di borghi e contrade, iniziando il suo terzo viaggio-rotta a Treviso.

Partner d'informazione del Festival è l'azienda Gigi Trevisin srl, Onoranze Funebri di Treviso. Guidata da una forte etica professionale, l'azienda riesce a fornire servizi ineguagliabili, proponendo soluzioni innovative a Treviso e in tutto il territorio nazionale.


venerdì 26 settembre 2014

LA DESMONTEGADA DI PREDAZZO E FESTIVAL EUROPEO DEL GUSTO



La Desmontegada di Predazzo e Festival Europeo del Gusto
Festa per il rientro a valle delle mucche dall'alpeggio estivo
da: 05/10/2014
a: 05/10/2014


DUE EVENTI, UN UNICO GRANDE WEEKEND

Gusto e tradizione si fondono a Predazzo

A ottobre a Predazzo si festeggia "La desmontegada", ossia il rientro a valle del bestiame e dei pastori dalle malghe dell'alpeggio estivo. Prima di farle entrare in paese e farle sfilare per le vie del centro, le mucche vengono infiorate come un tempo, sulla fronte e tra le corna, con fiori intrecciati con rami di abete e nocciolo. Al collo vengono appesi i campanacci più grossi e rumorosi, preziosi e finemente decorati. Il corteo, annunciato da lontano dai campanacci, riempie il paese di scampanii e muggiti.


NOVITA' !!  FESTIVAL EUROPEO DEL GUSTO che si svolge in concomitanza


PROGRAMMA:
Venerdì 3 ottobre
  • 7.00- 13.00: Mercato Contadino di prodotti locali, km 0
  • ore 17.00 Aula Magna Municipio di Predazzo: Presentazione Festival Europeo del Gusto
  • ore 21.00 Tendone loc. Fontanelle: concerto rock di Graziano Romani
Sabato 4 ottobre
  • “Treno del Gusto  4 x 4  a  Predazzo “: 4 degustazioni presso 4 fontane con trasferimento a bordo di un trenino gommato oppure in bicicletta. Il trenino farà servizio dalle ore 11.00 alle 18.00 con partenza e arrivo al tendone in loc. Fontanelle
  • dalle 9.00 alle 14.00 al campo ippico: mostra mercato autunnale delle manze
  • dalle 10.00 alle 24.00 Tendone loc Fontanelle: apertura stand e laboratori vari
  • dalle 15.00 alle 16.30: show cooking con piatti creati da alcuni chef delle valli di Fassa, Fiemme e Cembra con prodotti locali
  • ore 16.00: laboratorio di caseificazione curato dal Caseificio Sociale di Predazzo in collaborazione con Malga Valmaggiore
  • ore 17.00: Tavola rotonda sul tema: "Ferrovie, Turismo, Territorio"
  • ore 21.00 Tendone loc. Fontanelle: concerto del Gruppo Country Blue Buffalo Band - musica  e line dance a favore del progetto "Parto per Fiemme"
Domenica 5 ottobre

  • 8.00: apertura del Mercato d'Autore con i produttori ed artigiani locali in Piazza SS. Apostoli
  • ore 10.00 tendone loc. Fontanelle: apertura stand e laboratori vari
  • ore 11.00 tendone loc. Fontanelle: LA DESMONTEGADA - arrivo e sfilata delle mucche e pranzo alpino. Il percorso della sfilata interesserà la via principale fino al cinema teatro, poi via Verdi, via Dante, via Dellagiacoma, via IX Novembre, secondo passaggio in piazza ed infine trasferimento al tendone delle feste in località Löze, vicino al campo sportivo
  •  Pomeriggio in allegria con Dolomiten Bier Band
  • Annullo filatelico con Poste Italiane dedicato al Festival del Gusto e alla Desmontegada di Predazzo


sfilata mucche           antichi_lavori_predazzo

sabato 20 settembre 2014

L'Antico Festival della Cucina Trevigiana all'Osteria al Portico di Falzè di Piave




Una fermata dell'antica tramvia Susegana (Ponte Priula)-Pieve di Soligo, era situata giusto davanti alla Osteria al Portico, a Falzè di Piave. E , all'interno del locale, è possibile ammirare una fotografia antica, con lo stato dell'arte in quei tempi.
Proprio all'Osteria al Portico si è tenuta la seconda tappa dell'Antico Festival della Cucina Trevigiana, con un menù semplice ed articolato al tempo stesso. Lumache e polenta ; gnocchetti al ragù bianco e un guanciale di manzo strepitoso.
Il prosecco di casa (prodotto in quantità limitata) e i rossi del Piave di Luigino Zago hanno ' innaffiato' la serata che ha conosciuto la partecipazione di Bruno Sganga ( giornalista ed enogastronomo, già coordinatore delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli) e Giuseppe Gaspari (Palato Anarchico).
La carne è stata opera delle avvedute scelte di Angelo Friscia, macellaio e gastronomo, titolare della Macelleria Corte dei Priuli,in quel di Ponte della Priula.
Il primo festival della cucina trevigiana veniva organizzato nel periodo delle Fiere di San Luca,
nel 1959. Oggi il Cenacolo 'Quelli del Cagnan' dell'Associazione l'Altratavola ( fondata 22 anni orsono, con il Patrocinio della rivista L'Etichetta diretta da Gino Veronelli), ripropone un percorso del gusto per rilanciare l'immagine della Marca Trevigiana.

Partner d'informazione del Festival è l'azienda Gigi Trevisin srl, Onoranze Funebri di Treviso. Guidata da una forte etica professionale, l'azienda riesce a fornire servizi ineguagliabili, proponendo soluzioni innovative a Treviso e in tutto il territorio nazionale.

domenica 14 settembre 2014

Al via l'Antico Festival della Cucina Trevigiana all'Imbarcadero di Cendon di Silea

Giovedì 11 settembre alle ore 18,00 si è svolta presso la Birreria Pub Imbarcadero, a Cendon di Silea, la conferenza stampa di presentazione dell'Antico Festival della Cucina Trevigiana, che si snoderà in 15 tappe da settembre a dicembre 2014.
Ogni tappa corrisponde ad un 'filò', al quale intervengono giornalisti, comunicatori, uomini di cultura,rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni locali, per raccontare le proprie storie e far emergere le culture del territorio.
Imbarcadero significa, in questo contesto, ottima selezione di birre ; snack concepito con ingredienti d'eccellenza ; una cucina di tradizione ; un ambiente giovane per tutte le età.
Nel corso della conferenza stampa sono state presentate le birre d'autore suggerite e raccontate da Da Pian srl ; i piatti che Marco e Fabiola hanno voluto far degustare ai giornalisti e ai propri clienti ; le ghiottonerie della Pasticceria Il Dolce Sorriso di Biancade.
Sono intervenuti anche Ivo Colomberotto di Carnissima ( per presentare le 10 tappe di degustazione che si terranno presso il punto vendita di Fiera, all'interno del percorso del Festival); Annalisa Banchieri, Presidente della sezione veneta della associazione culturale Italia-Austria ; Nori e Stefano della Osteria dalla Nea di Silea e ...tanti altri protagonisti della vita comunitaria.
Partner d'informazione del Festival è l'azienda Gigi Trevisin srl, Onoranze Funebri di Treviso. Guidata da una forte etica professionale, l'azienda riesce a fornire servizi ineguagliabili, proponendo soluzioni innovative a Treviso e in tutto il territorio nazionale.
 

sabato 9 agosto 2014

Il festival della montagna torna in Vallarsa dal 21 al 24 agosto

 

 

 

TRA LE ROCCE E IL CIELO 2014


TRA LE ROCCE E IL CIELO, il Festival dedicato a chi vuole vivere la montagna con consapevolezza torna in Vallarsa dal 21 al 24 agosto.
L’architettura di montagna e i cambiamenti climatici, l’identità delle etnie respinte, il centenario della Grande Guerra e la relazione tra uomo e natura saranno gli argomenti principali dell’edizione 2014 del Festival.
Mostre, film, incontri, uscite sul territorio, convegni, laboratori, concerti, spettacoli, presentazioni di libri arricchiranno i quattro giorni della manifestazione – organizzata dall’associazione culturale Tra le rocce e il cielo in partnership con Accademia della montagna del Trentino – che si svolge nel suggestivo e incontaminato ambiente della Vallarsa (TN), all’ombra delle Piccole Dolomiti.
Nella prima giornata dedicata all’arte della montagna, giovedì 21 agosto, dopo l’inaugurazione protagonista sarà il progetto La via dei mulini. Associazione Elementare indagherà l’energia dell’acqua capace di generare vita e diventare forza motrice, alimentando l’immaginazione, la creatività e sogni individuali e di comunità. L’anteprima teatraleLa luna sull’uomo tratterà la relazione tra uomo e natura come una chimera tra sogno e realtà. La performance di danza contemporaneaScivias – Conosci le vie attraverso l’interazione di movimento, suono ed immagine reinterpreterà in chiave simbolica il mulino.
Durante lagiornata delle lingue madri, venerdì 22 agosto, filo conduttore sarà il convegno “Identita’ in bilico. Narrare il mondo con gli occhi delle etnie respinte. Verrà affrontato lo spinoso tema del rapporto conflittuale stato nazione – identità etnica minoritaria. Interverranno esponenti dei gruppi etnici cimbri, mocheni, ladini, occitani e walser, ma anche ospiti internazionali: una tedesca dei Sudeti, un’armena, un curdo e un ex monaco tibetano. Il concerto spettacolo “12 CANTI PER 12 LINGUE” accompagnerà il pubblico in un appassionante cammino per le strade delle 12 lingue minoritarie d’Italia.
Il convegno “Abitare la montagna che cambia. Dai mutamenti climatici ai nuovi modi di vivere i territori alpini”aprirà la giornata dedicata alla vita in montagna, sabato 23 agosto. Si tenterà di spiegare perché il clima sta cambiando e come ne risente la montagna, e si indagheranno le prassi e le tecnologie per tornare ad abitare, in modo responsabile e sostenibile, in alta quota. Con il meteorologo Luca Mercalli si parlerà degli scenari climatici futuri, e di cosa ognuno di noi può fare per aiutare il nostro pianeta in questa complessa fase di trasformazione dell’ecosistema.
Domenica 24 agosto, la giornata della storia ospiterà ilRecital – Tavola rotonda DONNE NELLA TEMPESTA. Voci femminili durante le Grande GuerraLo spettacolo ”MIA MEMORIA…” Testimonianze dei soldati trentini nella Grande Guerra darà voce ai combattenti trentini.
Il programma di Tra le Rocce e il cielo – visitabile sul sito www.tralerocceeilcielo.it - comprende anche un’escursione con “Pasubio100anni” sugli avamposti dell’artiglieria verso il Corno e una sul Sentiero della Pace, una passeggiata sonora e una camminata artistica letteraria con il Gruppo Sat di Vallarsa fino a Malga Siebe, dove gli scrittori di montagna presentano i loro libri.
Numerose saranno le mostre che raccontano la Grande Guerra grazie alle fotografie, le mappe e perfino le figure con cui il conflitto era raccontato ai bambini. Una mostra del MuSe indagherà come stanno cambiando i ghiacciai; un’esposizione della Fondazione Museo storico racconterà le terre coltivate del Trentino. “Cesare Battisti. L’ultima fotografia” e “La masseria delle Allodole” saranno parte della rassegna cinematografica proposta al Festival. Verranno premiati i vincitori del concorso fotografico “Abitare la montagna”.
Non mancheranno laboratori per i più piccoli, che potranno giocare con le lingue madri e con le energie rinnovabili.
Il festival è realizzato grazie alla Provincia Autonoma di Trento e alla Regione Trentino Alto Adige – Sud Tiröl, ed è patrocinata da Comune di Vallarsa, Comunità della Vallagarina, CAI e SAT.
Viene organizzato con il contributo di APT Rovereto e Vallagarina, Cassa Rurale di Lizzana e Fondazione Vallarsa e Trentino Marketing.
Prezioso per la realizzazione della manifestazione è il contributo degli altri sponsor: Cantine Vivallis, Trinco Automobili, Distilleria Marzadro, Grafiche Futura, Montura, AlpStation Isera e Schio e Calliari Fiori.

sabato 12 luglio 2014

Colline vitate tra Tarzo e Valdobbiadene

Veneto 3.Valdobbiadene
L’area di antica specializzazione vitivinicola veneta, estesa per circa 1152 ha, è situata nei comuni di Miane, Farra di Soligo, Vidor e Valdobbiadene. L’area risulta essere particolarmente significativa per la persistenza storica di una viticoltura specializzata risalente a un periodo nel quale la viticoltura non aveva ancora una connotazione intensiva diffusaIl paesaggio che si è venuto a creare presenta i versanti a sud, est e ovest intensamente coltivati a vite, mentre quelli esposti a nord sono prevalentemente occupati da boschi. I pendii delle colline hanno reso necessaria la realizzazione di peculiari sistemazioni al fine di rendere possibile la coltivazione. Il territorio ha mantenuto un’elevata integrità del paesaggio storico, almeno per quanto riguarda la coltivazione della vite. Da un lato l’elevatissimo prezzo del Prosecco e del Cartizze ha favorito la continuazione della coltivazione della vite anche in una situazione tecnologicamente complessa per la forte acclività dei colli. Nonostante quanto osservato vi sono alcuni evidenti fattori di degrado: come lo sbancamento di alcuni ciglioni per introdurre vasti appezzamenti di vite a rittochino più facili da coltivare, l’abbandono di alcuni vigneti nelle zone più disagiate, la costruzione di fabbricati residenziali o funzionali all’attività di trasformazione dell’uva che mal si inseriscono nel paesaggio tradizionale, ed infine, la scomparsa quasi totale dei pascoli che occupavano la parte sommitale dei colli.

La Storia di Vidor

Vidor (toponimo invariato in Veneto) è un comune di circa 3.752 abitanti della provincia di Treviso. 
Il nome del paese sarebbe da ricondurre al latino vitis "vite".
Le frazioni sono Colbertaldo e Bosco di Vidor.
Situato lungo le sponde del Piave, il comune di Vidor si trova ai piedi delle primissime colline della pedemontana trevigiana.
Importante nell'antichità come nodo stradale e porto fluviale, Vidor conserva ancora oggi la magnifica abbazia benedettina di S. Bona, risalente al XII secolo, che sorge lungo la via che porta a Conegliano, sopra una tranquilla ansa del fiume Piave. L’abbazia ha avuto un importante ruolo nello sviluppo dell’area: è grazie ai monaci benedettini infatti che sono stati bonificati i famosi Palù, un reticolo di canali che attraversavano tutta la pianura, fino a Soligo. Sempre i monaci un tempo avevo creato un servizio di traghettamento che permetteva l’attraversamento del Piave.
 Il territorio di Vidor occupa una piccola porzione della denominazione, comprendente anche le Rive di Colbertaldo, una serie di colline che costituiscono un sistema unico insieme al comprensorio di Farra di Soligo e Valdobbiadene. In questa zona, il paesaggio è caratterizzato da rilevi dalla tipica confermazione conica, tra cui si trovano numerose cantine dove è possibile degustare l’autentico Prosecco Superiore.

                                                                      Grappolo d'uva Prosecco

  
   Vista sul Piave e Ponte di Vidor



          La Storia

Nel 1986 è stata rinvenuta una piccola necropoli sotto piazza Maggiore, risalente al IV secolo. La zona era dunque frequentata in età romana, visto anche il passaggio della via Claudia Augusta Altinate. 
Nella zona orientale del comune, inoltre, la regolarità della sistemazione agraria proverebbe l'antica centuriazione del territorio. Nel medioevo, l'importanza strategica di Vidor come nodo stradale e porto fluviale sul Piave (sfruttato sino al 1871), portò alla costruzione del castello, oggi scomparso, e dell'abbazia, che contribuì alla bonifica della zona. 
Nel XIII secolo fu fondato inoltre il Pio Ospedale di Santa Maria dei Battuti, gestito dall'omonima confraternita, con lo scopo di accogliere i numerosi viandanti che transitavano per la località. Vidor fu colpita duramente dalla Prima guerra mondiale: trovandosi proprio in corrispondenza del fronte del Piave fu occupata dagli Imperi Centrali sino alla fine del conflitto. Durante gli aspri combattimenti, venne tra l'altro danneggiato il patrimonio artistico del paese, come la chiesa e l'abbazia.           

Monumenti e luoghi di interesse


 
                                                                    La Chiesa Arcipretale
La Chiesa arcipretale risale probabilmente a prima del 1000, quando fu costruito il castello, e serviva sia la scarsa popolazione locale, sia i feudatari. Già cappella dipendente dalla pieve di Col San Martino, divenne parrocchia verso la fine del XV secolo. Tra il 1729 e il 1748 fu ricostruita ai piedi delle pendici del colle del castello, dove si trovava la vecchia chiesa, orami in rovina e isolata; il campanile fu innalzato tra il 1857 e il 1885. Subì gravi danni durante la prima guerra mondiale, l'unico edificio rimasto quasi intatto dell'intero complesso fu proprio il campanile, probabilmente utile agli schieramenti nemici come punto di riparo. Conserva due pale di Francesco Zugno e alcuni affreschi di Guido Cadorin, oltre a due statue lignee del padre Vincenzo. Il fonte battesimale, in marmo bianco, risale al 1967 e la copertura in bronzo è opera del sig. Carlo Balliana di Sernaglia della Battaglia.


L'Abbazia

Tra il 1107 e il 1110 un tal Giovanni Gravone da Vidor fondò un'abbazia benedettina per custodirvi le reliquie di Santa Bona da lui traslate dalla Terra Santa durante la prima crociata. Rappresentò un'istituzione potente, ma finì per decadere rapidamente: nel XV secolo fu definitivamente data in commenda ai Cornaro e nel 1773 la Serenissima ne decretava la soppressione.
Quasi completamente distrutta durante la Grande Guerra. Negli anni venti fu restaurata, presenta attualmente pesanti segni di rifacimento. La chiesa ha mantenuto l'impianto semplice, tipico del romanico locale, e alcuni elementi decorativi del tardo gotico, ravvisabili sulla facciata della chiesa (portale e trifora superiore). Nell'oratorio è conservato un affresco duecentesco di San Cristoforo. Nel chiostro (dove sono presenti soprattutto elementi gotici) si trova invece un altro affresco più tardo (seconda metà del XV secolo) attribuito a Dario da Treviso e raffigurante una Madonna con Bambino e Santi. Del campanile, solo la base è originale, essendo stato il resto completamente ricostruito.


L'Area del Castello

La Chiesetta

Il Castello


Presso il sito in cui sorgeva il castello (distrutto nel 1510), si trova una chiesetta che ricorda i caduti in guerra, raggiungibile tramite un sentiero costeggiato da una via crucis. La località, ancora denominata Castello, ospita ogni anno il Palio di Vidor, manifestazione che rievoca i numerosi assalti che subì la fortezza.







Villa Vergerio
Il complesso è costituito da alcune costruzioni, tra cui la villa vera e propria (ricostruita dopo la Grande Guerra) e dalle vaste adiacenze. Nei pressi sorge l'oratorio di San Giuseppe, a cui si votavano i viandanti che dovevano attraversare il Piave.

Eventi Storici


Il palio di Vidor (seconda Domenica di settembre) si svolge dal 1996 ed oppone le cinque squadre di Vidor: Centro, Colbertaldo, Alnè di sotto, Alnè di sopra e Bosco, il Petritoli, cittadina marchigiana gemellata con il comune e, dal 2009, il Moriago della Battaglia, in quanto un tempo il suo territorio era sotto la dominazione vidorese.
 La competizione rievoca l'assalto ungaro al castello di Vidor (X secolo): ciascuna squadra deve trasportare nel minor tempo possibile una scala in legno (affidata a due ragazze) dall'abbazia sino alle pendici del colle del castello, e da qui alla cima un pesante ariete di legno, con il cambio dei 4 atleti maschi a metà della salita. Alla sfida sono legati vari altri eventi di ispirazione medievale.


Le Colline del Prosecco e i Palù del Quartier del Piave - Il sostegno di Laura Panizutti di Banca Mediolanum

Colline del Prosecco



Provate a perdervi salendo una qualsiasi delle cento e più colline, rive di buona terra lavorate come da un orafo in una filigrana di vigneti ricamata su gradoni, cucuzzoli o mammelle, ricche e opulente al punto da ornarsi il capo con secolari corone, come il Castello di Credazzo, recinto merlato voluto dai Caminesi intorno a tre torri o la chiesetta di San Lorenzo appena più in basso, con gli arcani caratteri incisi sulla pietra e ancora la chiesa di San Vigilio, dal grande orologio bordato di rosso.

La curiosità del visitatore desideroso di conoscere i luoghi più caratteristici e nascosti: le case in pietra, le chiese ed i capitelli dei molti borghi rurali; le ville venete con i "broli". Quattro tratti in salita consentono di guadagnare le più modeste alture retrostanti i centri storici di Soligo, Farra e Col San Martino, segnalate dalle chiese di San Pietro e Paolo, San Lorenzo, San Vigilio e San Martino; con un ulteriore sforzo si raggiungono le torri di Credazzo, inconfondibili presenze medioevali lungo il fronte collinare più elevato, ed il "passo" tra i territori comunali di Farra e Vidor, con la salita dal Rio Bianco fino alla discesa verso Colbertaldo.


Un'altra 'chicca' per il visitatore sono i Palù.

Palù del Quartier del Piave

Il nome "pagano" di palude ancora permane dopo la "buona" e cristiana bonifica: una "regola" fatta di fossi, canali, siepi e filari.
Il percorso si svolge nell'area pianeggiante dei Palù, nel cuore del Quartier del Piave. L'importanza naturalistica e paesaggistica della zona è legata alle particolarità geologiche del suolo, di qualche metro più basso rispetto alle aree circostanti e costituito da stratificazioni argillose, quindi impermeabili.

Per tale motivo le acque della fascia collinare convogliano qui e, riemergendo nelle numerose risorgive, generano un'area paludosa, da cui deriva il nome. Questa caratteristica è stata sfruttata dall'uomo per ottenere un sistema produttivo rispettoso dell'ambiente fin dal XII secolo, quando fu eseguita una bonifica ad opera dei monaci benedettini dell'abbazia di Vidor, che trasformarono l'acquitrino in un sistema ordinato di prati e canali di drenaggio, grazie ai quali il terreno veniva regolarmente irrigato, permettendo una produttività maggiore rispetto al rimanente Quartier del Piave.
Il nome dei "campi chiusi", di cui si possono osservare degli esempi ancor oggi, deriva dalle bonifiche: gli appezzamenti erano circondati da filari di arbusti e di alberi d'alto fusto, che avevano il duplice compito di proteggere i canali dall'erosione durante le piene e i prati dall'eccessivo calore estivo, oltre che di fornire legna da ardere e materiale per la costruzione di vari utensili di lavoro.

 

La zona di Vidor e Farra di Soligo in Europa – L'intervento di Laura Panizutti di Banca Mediolanum


Lo stage di informazione sul tema 'Il paesaggio della vite e del vino', inserito nelle 24 settimane del progetto Comunicare per esistere verso Expo 2015, si è svolto all'interno della rassegna informativa
Treviso, Piccola Atene ed ha conosciuto la partecipazione di Paolo Benvenuti (Presidente dell'Itinerario Culturale del Consiglio d'Europa Iter Vitis e presidente nazionale della Associazione nazionale Città del Vino) e di Gregorio Sparacino (direttore dell'Itinerario e Presidente delle Strade del vino di Sicilia).
Per quanto riguarda la zona del prosecco, la rete dei borghi europei del gusto ha proposto la zona che va da Vidor a Soligo, quale area da candidare alla partecipazione europea, perchè ricca di storia e di spunti enogastronomici d'eccellenza.
La candidatura è stata preceduta da un intenso lavoro di visite e incontri che hanno toccato l'azienda
agricola Frozza a Colbertaldo di Vidor ( due gli incontri con la redazione della trasmissione televisiva L'Italia del Gusto) , la Macelleria Robert a Farra di Soligo ( con i suoi salumi artigianali);
il panificio Antico Forno di Caerano San Marco ; la Mic-Sar di Montebelluna ( per il cibo di strada) ; la Società Cooperativa Pedemontana San Pio X di Cavaso (per i formaggi), la Pizzeria al Gallo di Pieve di Soligo .
L'iniziativa è stata sostenuta ed appoggiata da Laura Panizutti, Family Banker di Banca Mediolanum. “Non si è trattato di una semplice sponsorizzazione – osserva Laura Panizutti -, ma di una vera e propria partnership,con interventi nel corso degli incontri e dei dibattiti, non solo per presentare i prodotti e la filosofia di Banca Mediolanum, ma per portare un contributo concreto alle tematiche affrontate. In un certo senso, gli imprenditori hanno ‘sentito’ una presenza diversa,affidabile”.
La presenza di Banca Mediolanum conferma una scelta e una vocazione del Gruppo Bancario di essere vicino alle iniziative che si svolgono nelle comunità locali, al fine di dare una visibilità sul territorio e di sostenere con convinzione le attività culturali,sportive e del tempo libero che il mondo del volontariato organizza ed esprime.

sabato 28 giugno 2014

Le Giornate Medievali portano San Zenone degli Ezzelini in Europa






Le Giornate Medievali (Nella Terra di Ezzelino) hanno portato  San Zenone degli Ezzelini a far parte della rete dei Borghi Europei del Gusto.
Una opportunità che inserisce la comunità (grazie al Patrocinio della Civica Amministrazione) nel progetto 'Comunicare per Esistere', finalizzato alla valorizzazione del territorio.
Giornalisti e comunicatori di altri borghi e altri territori 'incroceranno' le conoscenze e le informazioni su temi quali il patrimonio agroalimentare ed enogastronomico ; il patrimonio architettonico e l'abitare .
Nel corso delle Giornate Medievali si terrà la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa
in Villa Marini Rubelli, per tracciare il percorso pluriennale del progetto.
Dopo la conferenza stampa di Treviso, la redazione della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto ha già realizzato molte interviste in aziende di San Zenone degli Ezzelini, soprattutto quelle che hanno contribuito con sensibilità alle Giornate Medievali.



Foto news 300 

NELLA TERRA DI EZZELINO | 4-5-6 Luglio 2014
Giornate Medievali
a SAN ZENONE DEGLI EZZELINI Località Sopracastello

Programma:

VENERDI' 4 luglio - Presso Villa Marini Rubelli
"Alla tavola di Alberico"
Banchetto medievale su prenotazione con la famiglia dei Da Romano
(335 135 90 44 Antonia - 320 308 84 41 Alessandro - academia.sanzenone@gmail.com - attenzione entro e non oltre il 2 luglio 2014)

SABATO 5 luglio
- dalle ore 17.00 Piana degli Armeni, apertura manifestazione con: accampamenti medievali Borgo dei bambini, intrattenimenti vari (sino alle 24.00)
-ore 18.00-20.00 Borgo dei bambini lettura ad alta voce di storie e leggende.
-ore21.00 Corteo Storico
-ore22.00 - "DOMINIO DEL SOLE OSCURO" (Chi era Ezzelino?)

DOMENICA 6 luglio
- dalle ore 9.00 Apertura accampamenti medievali , falconeria, mercato e borgo bambini con laboratori di scriptura e tessitura
- ore 9.30 - 3° TORNEO DI TIRO CON L'ARCO "LA DISFIDA DEGLI EZZELINI" a seguire dimostrazione di Falconeria con addestramento, scaramucce e duelli a sorpresa
- ORE 21.30 "IL DOMINIO DEL SOLE OSCURO" (contina la saga dei Da Romano)
- ore 22.00 Duello con spade e mazze infuocate

ATTENZIONE DOMENICA 24 AGOSTO | ore 21.00
Presso il sito storico di San Zenone (Torre degli Ezzelini)
rievocazione dell'eccidio e fine della famiglia dei "DA ROMANO".
Alberico con la famiglia e alcuni fedeli si rifugiò nel castello di san Zenone dove venne assediato nella tarda primavera del 1260 da un esercito nemico. Il castello venne conquistato mediante tradimento il 24 agosto dello stesso anno...

sabato 14 giugno 2014

Borghi Europei del Gusto, il 2° appuntamento per "l'Irpinia in Veneto"


Dopo il primo incontro tenutosi a Grantorto (PD) dal 27 febbraio al 2 marzo 2014 a metà maggio in programma il secondo appuntamento per l’IRPINIA in VENETO. Questa volta Irpinia Turismo ha partecipato a Maser (TV) per la prosecuzione delle attività già avviate a Grantorto e che vedono l’IRPINIA sempre più protagonista in un contesto Europeo grazie ai gemellaggi e alle attività condivise in Veneto.
In rappresentanza delle “terre del sud” è stato presente Agostino Della Gatta, già membro del consiglio direttivo dell’Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto, quale amministratore di Irpinia Turismo per la presentazione e la promozione del territorio Irpino, nonché in rappresentanza del Comune di Caposele per l’attivazione di un gemellaggio “turistico” con alcuni Comuni del Veneto, ed infine in rappresentanza dell’Associazione In_Loco_Motivi per la sezione Ferrovie Dimenticate. Partner del “viaggio” di Irpinia Turismo sono stati Terre Italiane, l’Albergo Diffuso Borgo di Castelvetere, il Comune di Caposele, Mier Vini, Cantine Sullo, I Pani di Simone Pizza e APOAT.